La dottoranda Giulia Tarsi si aggiudica il premio ‘Best Innovative Idea’ della Società Italiana Infrastrutture Viarie

La dottoranda Giulia Tarsi si aggiudica il premio ‘Best Innovative Idea’ della Società Italiana Infrastrutture Viarie

Lo scorso settembre si è tenuta la 5th SIIV Arena Award 2019, occasione per dottorandi e ricercatori di presentare i progetti di ricerca ed i risultati delle proprie attività.

Pubblicato: 04 febbraio 2020 | Innovazione e ricerca

Ottobre 2019

La Società Italiana Infrastrutture Viarie (SIIV), in collaborazione a l’Università di Parma, l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e l’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici di San Marino, ha organizzato lo scorso settembre la 17th SIIV International Summer School,  l’annuale evento internazionale di formazione, informazione e scambio culturale sui recenti ed innovativi sviluppi scientifici del settore infrastrutturale.

Quest’anno, gli organizzatori hanno voluto sensibilizzare i partecipanti sul tema ambientale con attenzione all’impatto causato dai cambiamenti climatici sulle infrastrutture di trasporto ed alla resilienza dei materiali da costruzione stradali.

Durante l’evento, il comitato scientifico internazionale ha potuto valutare e confrontare i progetti di ricerca attualmente sviluppati nelle Università Italiane e non, assegnando il premio per la ‘Best Innovative Idea’ alla dottoranda dell’Università di Bologna, Giulia Tarsi.

Il progettoChemical and rheological analysis of “green” bitumen extenders, ideato e supervisionato dal Professor Cesare Sangiorgi, promuove l’uso di materiali riciclati e/o sottoprodotti di processi produttivi industriali per produrre leganti bituminosi innovativi e, soprattutto, maggiormente ecosostenibili. In particolare, la ricerca mira a sostituire almeno il 25% del tradizionale bitume di origine petrolifera con un’estensione costituita da polverino di gomma, ottenuto dal riciclo di Pneumatici Fuori Uso (PFU), ed olio motore esausto raffinato, ovvero il sottoprodotto della raffinazione degli oli esausti per produrre basi lubrificanti rigenerate. Modificare il bitume mediante gomma da PFU, piuttosto che impiegare polimeri vergini, rappresenta una pratica comunemente adottata ed una soluzione assodata, anche grazie alla sinergia da tempo instaurata dalla sezione Strade del DICAM con la società Ecopneus Scpa che si occupa del recupero degli pneumatici e della loro valorizzazione.

La presente ricerca ha l’ambizione di aumentare notevolmente i quantitativi di gomma utilizzati, i quali non dovranno più rappresentare degli agenti modificanti, ma una vera e propria risorsa a sostituzione del bitume stesso. Nonostante gli aspetti positivi che contraddistinguono l’uso del polverino di gomma, sia dal punto di vista prestazionale che ambientale, questo comporta l’atteso incremento della viscosità della miscela che potrebbe richiedere temperature di produzione più elevate. Per compensare gli aumentati valori di viscosità è necessario introdurre all’interno del composto bitume-gomma degli agenti flussanti, che nell’ottica di economia circolare sono stati individuati negli oli motore esausti raffinati.

È possibile consultare alcuni feedback della 17th SIIV International Summer School accedendo ai link sottostanti.