Un'esplosione avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi, situata a una profondità di circa quaranta metri, ha sollevato interrogativi riguardo alle ragioni di tale configurazione. La struttura, costruita nel 1975, opera anche in pompaggio con macchine reversibili per il trasferimento di acqua tra le centrali di Suviana e Brasimone, sfruttando una potenza di circa 170 Megawatt per macchina.
La Professoressa Cristiana Bragalli, esperta di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia presso il DICAM dell'Università di Bologna, ha spiegato che la centrale di Bargi non è una struttura idroelettrica classica, ma opera in pompaggio. Questo significa che le turbine hanno la capacità di generare energia e trasferire volumi d'acqua tra le due centrali, rappresentando una forma importante di rivalutazione di energia nel contesto della transizione energetica.
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