Il LISG - GEO offre il supporto sperimentale alle attività di ricerca nell’ambito dei principali temi dell’ingegneria geotecnica. L’attività scientifica connessa al laboratorio muove dalle esigenze del nostro territorio e trova applicazione, in particolare, nella mitigazione del rischio idrogeologico e nella salvaguardia del patrimonio storico e si sviluppa nei seguenti filoni di ricerca.
Caratterizzazione geotecnica del sottosuolo
La ricerca riguarda l’impiego di prove con piezocono per la definizione del modello geotecnico del sottosuolo. L’attività si concentra principalmente su due aspetti:
- Qualità ed affidabilità del dato di prova. In questo ambito la ricerca si è di recente indirizzata alla misura della pressione neutra e ha riguardato la messa a punto di una tecnologia in grado di monitorare la saturazione del gruppo sensore dello strumento, che comprende il trasduttore, il suo alloggiamento nella punta e la pietra porosa, prima e dopo l’esecuzione della prova.
- Sviluppo di metodi innovativi per la interpretazione del dato di prova. La ricerca è principalmente rivolta ai terreni di caratteristiche intermedie fra sabbie e argille, interessati da condizioni di parziale drenaggio quando testati alla velocità di prova standard. La valutazione del grado di drenaggio e dei suoi effetti sulla misure penetrometriche non ha ancora trovato risposte condivise e continua ad alimentare un’intensa attività di ricerca. Lo sviluppo di procedure innovative in questo ambito ha ricadute applicative importanti sul nostro territorio, in particolare nella pianura padana e lungo il litorale adriatico, anche fuori costa.
Analisi di stabilità di rilevati arginali
La ricerca è rivolta alla caratterizzazione geotecnica dei rilevati arginali, anche in condizioni di parziale saturazione, per lo sviluppo di analisi di stabilità affidabili ed è condotta mediante prove di laboratorio e in sito. L’attività si concentra principalmente su due aspetti.
- Analisi dei fenomeni di riattivazione dei fontanazzi lungo il fiume Po. La ricerca si rivolge, anche tramite la definizione di accurati modelli geotecnici ottenuti a partire dall’esecuzione di prove penetrometriche in sito, all’analisi delle condizioni idrauliche locali che provocano la riattivazione di pericolosi fenomeni di riattivazione dei cosiddetti “fontanazzi” che contraddistinguono in particolare il basso corso del fiume Po. L’obbiettivo è quello di individuare e mettere a punto efficaci e sostenibili interventi per la mitigazione del rischio connesso.
- Monitoraggio delle proprietà di ritenzione dei rilevati arginali. Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sulla identificazione delle caratteristiche di ritenzione di argini interessati da condizioni di parziale saturazione, tramite misura in laboratorio ed in sito del contenuto di acqua e del potenziale idrico (suzione), con impiego di strumenti e metodologie tradizionali ed innovativi. Attualmente è ancora attiva punto una stazione prototipale per il monitoraggio in continuo di queste grandezze sull’argine destro del fiume Secchia in località Motta di Cavezzo (Modena).